Appuntamento lunedì 20 giugno alle 17:30 a Napoli, sede ANCE, a piazza dei Martiri, per la prima presentazione del saggio “Rammendare”, scritto a sei mani da Patrizia Luongo, Andrea Morniroli e Marco Rossi Doria (Donzelli Editore, Collana Rosso e Nero 2022, pp. 248, 15 euro). Dialogano con gli autori, Ambrogio Prezioso, presidente dell’associazione Est(ra)Moenia, e Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. Modera Patrizia Cotugno.
Il libro è un interessante viaggio attraverso l’attualità del fare sociale ed educativo firmato da tre personalità che da decenni lavorano attivamente e in primissima linea nel contrasto alla povertà e alla disuguaglianza, a sostegno degli emarginati e dei più fragili. Tra le pagine, gli autori suggeriscono spunti, domande e punti di vista, portando chi abbraccia la mission sociale ed educativa e i cittadini attivi a interrogarsi su inediti e più funzionali approcci in una ottica di “sistema”, dove i destinatari non sono esclusivamente i vulnerabili, ma la società tutta per un welfare che vede tutti gli attori della collettività coinvolti nella promozione del benessere comune.
“Il lavoro sociale ed educativo deve cambiare, imboccare una strada nuova. Quella indicata dagli esempi di cittadinanza attiva delle piccole realtà e associazioni” si legge nella scheda del libro. “Micro-modelli – di cui gli autori di questo libro hanno avuto esperienza diretta – in cui ad essere vincente è una concezione del fare sociale non assistenzialista ma fondata sul coinvolgimento di tutti. La vera crescita è possibile solo attraverso un’opera di rammendo: non solo occuparsi della cura e dell’assistenza degli esclusi e dei fragili ma allargare lo sguardo alla comunità intera, potenziando le capacità di ciascuno, chiamando tutti a un’opera di sutura delle fratture prodotte dalle disuguaglianze. Come i fili che nelle Città invisibili di Calvino collegavano ogni casa di Ersilia, così gli autori tracciano con la penna un unico lungo filo che connette ogni porta o sportello sociale, dai singoli abitanti ai vertici istituzionali. Un forte appello al mondo del lavoro sociale perché ripensi sé stesso e il proprio modo di operare e di raccontarsi all’esterno, ma anche al decisore politico perché riconosca a chi lavora con i marginali e i deboli un ruolo attivo nell’orientare l’allocazione delle risorse in arrivo con il PNRR. Senza il sostegno di politiche che riconoscano l’importanza del lavoro sociale, nessun cambiamento è possibile”.
