di Ennio Cascetta
Professore di Pianificazione dei Trasporti
Presidente di Metropolitana di Napoli
Metropolitana di Napoli, ed io personalmente, abbiamo accolto con grande interesse l’invito a partecipare alla associazione Est(ra)Moenia. Infatti, Est(ra)Moenia ha visione e finalità che sono perfettamente in linea con le attività che MN ha sviluppato in questi anni. Da un lato la partecipazione attiva ad iniziative sociali e culturali per Napoli, basti citare il nostro sostegno al teatro San Carlo, il contributo alla manutenzione e alla valorizzazione delle opere di arte delle nostre stazioni, le tante mostre proposte a Napoli e in Italia, le attività di conservazione del verde a piazza Garibaldi. Penso che in una società moderna i soggetti privati e le loro associazioni hanno il dovere di contribuire al benessere e alla vivibilità delle città nelle quali operano. È la cosiddetta “Big Society”, una misura della maturità civile di una comunità.
Dall’altro sono convinto che le potenzialità dell’area che “dal centro guarda ed est” siano enormi e dipendono molto dalla accessibilità dell’area e dal suo rapporto con il mare. Sono convinto che la possibilità di raggiungere e muoversi facilmente all’interno di questo territorio siano degli asset importanti. A partire dalla cerniera di piazza Garibaldi, che ho definito la porta del ferro, dove si incontrano tutte le reti ferroviarie di Napoli: Alta Velocità, ferrovie regionali, Linea 1 e Linea 2 della metropolitana. Certamente è il luogo a maggiore accessibilità ferroviaria della Campania, e non solo. Ma tutta l’area orientale è letteralmente circondata da ferrovie: le Ferrovie dello Stato e la Circumvesuviana lungo il mare, la Linea 3 della metropolitana regionale San Giovanni-Ponticelli-Poggioreale-Garibaldi. E lo sarà ancor di più con le nuove stazioni della Linea 1 che stiamo completando: Centro Direzionale, Tribunale, Poggioreale, Capodichino a servizio diretto dell’aeroporto cittadino. Una infrastruttura potente dalla quale fare partire collegamenti tramviari e di trasporto protetto su gomma per collegare questo territorio a tutta la città e alla sua area metropolitana con una mobilità sostenibile. La sfida è quella di progettare e realizzare quelle opere “minori” di riqualificazione urbana, di permeabilità della barriera ferroviaria e di mobilità ciclo pedonale per migliorare la vivibilità e la convenienza ad investire su questo territorio. A questo proposito vorrei citare il progetto di Parco Lineare che abbiamo proposto all’Amministrazione Comunale: la riqualificazione del tratto che collega le stazioni di Centro Direzionale, Tribunali e Capodichino sul quale sta lavorando MN, per trasformarlo in una grande area a verde ed attrezzature urbane per oltre un chilometro, più lunga della Villa Comunale e servita da ben tre stazioni della Linea 1 e da due della Circumvesuviana. Una attrezzatura urbana a servizio non solo dell’area orientale, ma di una parte della città metropolitana.
Ma la zona orientale di Napoli deve recuperare un rapporto diretto con il mare, che, come diceva Anna Maria Ortese, non la bagna. Chilometri di costa che potrebbero diventare uno straordinario lungomare, da San Giovanni fino a Portici, oggi preclusi da insediamenti che rispondevano, come Bagnoli, ad una visione industriale ormai superata da decenni. Qui il tema del rapporto con il porto di Napoli è cruciale, va visto conciliando la vocazione logistica del porto e le tante imprese che vi operano, con i bisogni della città e la sua vocazione ad una economia dei servizi avanzati, ad iniziare da quelli legati alla formazione universitaria e alla stessa logistica 2.0. Da tutti questi punti di vista ritengo che Est(ra)Moenia possa svolgere un utile ruolo di analisi, proposta e partecipazione ai processi decisionali che le Istituzioni dovranno affrontare nei prossimi anni.